SILENZI URBANI
Un area di 63.000 metri quadrati su cui sorge un complesso di edifici che poteva ospitare più di 1000 pazienti e dava lavoro a 400 persone.
Costruito attorno al 1870, durante la sua apertura, ha visto ospitati, tra uomini e donne, 15.000 persone...la cui maggior parte non ne è mai uscita...
Il brevissimo passaggio della corrente corrisponde a una brusca contrazione muscolare generalizzata (fase di "soprassalto" o spasmo elettrico); ad esso segue immediatamente o dopo qualche istante l’accesso epilettico vero e proprio, con la fase tonica, della durata di 10-20 secondi, cui fa seguito la fase clonica, preannunciata da scosse bilaterali e simmetriche (prevalentemente adduttorie agli arti superiori, flessorie a quelli inferiori) che via via si fanno sempre più ampie, proporzionalmente alla diminuzione della frequenza.
In questa fase (che dura 20-40 secondi) può avvenire l’emissione dì urine, dì sperma o, raramente, di feci.
Cessata l’ultima scossa il paziente appare immobile, in stato di risoluzione muscolare completa, più o meno intensamente cianotico (coma elettrico). In questo momento bisogna sollevare rapidamente e con accortezza il paziente, applicandogli le mani dietro le spalle e dietro la nuca. (non dunque tirandolo su per le braccia!)
Molte lussazioni e anche fratture dell’omero vengono procurate stolidamente così per poi riadagiarlo sul cuscino, che deve essere situato in modo da comprendere il tratto spalle-nuca. Questa manovra facilita grandemente la ripresa della respirazione, la cui rapidità è per solito direttamente proporzionale alla cianosi del malato.
Come è noto, alla fase inizialmente stertorosa (sostenere la mandibola!) fa seguito la progressiva normalizzazione del respiro, che viene raggiunta definitivamente in capo a qualche minuto.
Le terapie di shock
Feltrinelli, Milano 1962