
SILENZI URBANI
La struttura occupa un’area di 15.000 mq ed è composta per di più da capannoni, ormai in disuso, invasi dalla vegetazione e pericolanti. Al suo interno si trovano ancora macchinari e masse di pelli ancora da conciare e semilavorate.
Ma la storia industriale di quell’area inizia nel lontano 1802 con la costruzione di un mulino per la macinazione del grano, per poi ampliare anche alla lavorazione della pelle.
A metà del ’800 la famiglia proprietaria converte il mulino in conceria vera e propria, la quale viene trasformata in ditta vera e propria nel 1925.
Dal 1949 si cominciò a vendere anche prodotti finiti, affidandosi a negozi e magazzini sparsi per tutta Italia.
Il 1968 è l’anno della sua massima espansione, per poi avere un lento ed inesorabile declino, fino ad arrivare nel 2000 ai primi licenziamenti per non dichiarare bancarotta.
Nel 2009, la Guardia di Finanza fa chiudere l’industria per danno ambientale, visto la presenza in quantità oltre il limite di idrocarburi, cromo e mercurio.









Concia:
processo di lavorazione delle pelli, ha come scopo quello di trasformare la pelle putrescibile dell’animale in un prodotto duraturo, igienico, traspirante e resistente.
L’industria conciaria italiana è tra le eccellenze manifatturiere più apprezzate al mondo, rappresenta il 17% dell’industria conciaria mondiale.
Ogni anno produciamo circa 129.000.000 metri quadrati di pellami finiti