SILENZI URBANI
Abbandonato dal 2000, era costato due milioni e mezzo di euro, dal momento della progettazione nel 1988. Voluto dall’allora ministro Giuliano Vassalli doveva essere un istituto destinato a detenuti per reati minori: 32 celle per 60 persone circa, più mensa, ambulatorio, parlatorio.
La parte comune per la direzione e le guardie era quasi finita, ma poi è arrivato un primo stop dei lavori alla fine degli anni Novanta. Le motivazioni dell’arresto dei lavori è legata alla mancanza di fondi e all’attenuazione del regime penale vista l’introduzione delle pene alternative.
Passa al Comune, che intanto, a causa della legge di stabilità non può più effettuare investimenti. Per riutilizzarlo servirebbero 2 milioni e mezzo di euro, per demolirlo altrettanto che nelle casse non ci sono. I privati che hanno provato a più riprese ad affrontare la scommessa ci hanno rinunciato.
Se tutto questo è stato fatto o creato da qualcuno, è comunque, diciamolo francamente, un orribile sperpero.
Karel Capek